ARTISTS

YLBERT DURISHTI (Tirana, Albania, 1980). Vive a Milano.
Artista albanese ma, che si sente cittadino del mondo e ovviamente anche un pò italiano. Ha studiato all'University of Leeds e si è laureato nel 2006 in Scenografia all'Accademia di Brera.
La sua produzione è di carattere performativo, digitale e interattivo via rete.
L'artista definisce la sua opera "un'interfaccia dell'assemblaggio di connessione”, paragonata all'esempio concreto della mutazione del world wide web, visto da un altro punto di vista.
Mostre (selezione): 2009 Live in Shadows, Villa Durazzo, Santa Margherita Ligure; 2008 Museo Genaro Perez, Cordoba (Argentina); 2007 Salon 1°, Museo del Permanente, Milano; 2005: Sinapsi, Galleria Nazionale, Tirana; Il volo, Palazzo Reale, Milano; 2004: Performance "Volo Bidimensionale", Galleria Nazionale, Tirana.



A cura di Alice Ginaldi


FRANCESCA ADAMINI (Borgomanero, 1979). Vive a Milano.
«Il mio punto di partenza è il campo, lo spazio dell’esperienza e il luogo dell’incontro, in cui ricerco una storia che poi traduco in registrazione o scultura. Devo cercare di capire qual è lo sguardo che parla. Mi interessa il linguaggio, i modi di parlare, i silenzi, i pieni, le attese, i gesti, che rilevano un’identità. Poi mi interessa l’astrazione e la concretezza che il paesaggio possiede, il campo o spazio che serba traccia di una memoria condivisa. Il lavoro che dalla ricerca deriva è solo l’ultima parte di un processo, è il concretizzarsi in un discorso mediato dall’esperienza, che non può non essere personale, e che con l’opera diventa pubblico e pertanto condivisibile.» Insegnante e artista, vive e lavora a Milano. Diplomata all'Accademia di Belle Arti, attualmente è iscritta al corso magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche. Dal 2010, per un rinato amore per il teatro, sta frequentando il corso teatrale di Marisa Miritello presso il Teatro Libero di Milano.

ALFRED DE LOCATELLI (Postojna, 1960). Vive tra Milano e Gorizia.
I diversi bacini culturali da cui proviene la storia di questo artista fanno sì che i suoi lavori emanino un effetto dissonante. L'ultima produzione in particolare, piccola parte di un ampio ventaglio di ricerca sviluppato, è l'esibizione dell'Io più esteriore dell'artista, il sintomo di un forte desiderio di comunicazione. Sono opere di superficie, dove l'intimità è bandita in un limbo visibile/invisibile di segni. Ma l'apparenza è spesso più eloquente della sostanza, convertendo le aspirazioni intime in manifestazioni fisiche più potabili e comprensibili. Di fronte a queste opere ci troviamo in presenza di una sfida, un abile gioco d'equilibrio tra tre piatti di una bilancia: pattern decorativo, traccia libidica e linguaggio pubblicitario. Attualmente de Locatelli è docente di “Modellistica” e “Arti applicate e tipologia dei materiali” all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha partecipato a moltissime mostre in Italia e all'estero di cui ricordiamo alcune personali: “Storie di un onnivoro” alla Galleria MAC di Milano, “Figure del presente” a Gradisca (GO), “Slike” presso la Mestna Galerja di Nova Gorica in Slovenia, “Fuochi Fatui” a Padova e a Cortina d'Ampezzo e “La radice del quadrato” a Torviscosa (UD).

TOMASO DE LUCA (Verona, 1988). Vive a Milano.
«Quello che sto cercando di fare è probabilmente una ri-analisi della “grammatica” culturale che ci contraddistingue, dell’utilizzo del corpo, della storia, del paesaggio e dello spazio. Per fare questo ho bisogno di detournare le immagini, inserirmi in un linguaggio e sovrapporre l’esperienza alla cultura: [...] provare a cambiare la visione dell’architettura e della pittura con una prospettiva orizzontale. Ecco, forse è proprio questo “sguardo storto” che m’interessa [...] Mi piacciono di più l’orizzontalità, la biodiversità, l’idea che possiamo non evolverci ma sparpagliarci, che possiamo non integrare o integrarci; mi piace l’anti-logicità del pensiero, le crepe che lo spazio e il linguaggio lasciano inesplorate.» A partecipato a diverse mostre a Milano (“Anni 0”, “Time Machine”) e presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone. Vincitore dell'edizione 2009/2010 del premio “6ARTISTA”, attualmente si trova in residenza presso il Pastificio Cerere di Roma.

DIEGO FINASSI (Brescia, 1983). Vive a Milano.
Multidisciplinare ed eclettico, si approccia al mondo dell'arte attraverso diversi canali espressivi, come strascichi di vita vissuta. Lʼinteresse principale verso una nuova composizione nasce dalla curiosità di sperimentare la commistione tra tecniche diverse, rielaborando immagini inedite da tagli fotografici. Nelle ultime opere, attraverso un percorso sconnesso, le creazioni nascono filtrando un tecnica borderline tra smalti e oli. Parallelamente ai progetti pittorici, sta approfondendo l'uso della fotografia analogico-digitale, sperimentando nuove forme del
“disegnare con la luce”, argomento della sua tesi di laurea. Ha esposto in diverse mostre collettive, sia in Lombardia (per esempio presso l'Expo-Brera, la Galleria Il Milione a Milano, o l'Auditorium San Sisto a Bergamo) che in Friuli Venezia Giulia (come al Sunsplash in provincia di Udine, o Sei punti di sutura a Gorizia).

FRANCESCA MARTINELLI (Udine, 1978). Vive a Trieste.
Il corpo vive, trasuda, spurga ma anche si traveste, si arma, si ribella. La artista mette in discussione il nostro primo mezzo di comunicazione, insostituibile medium che si muove e agisce sulla Terra rispondendo ai nostri comandi, subendo modifiche affinché diventi a nostra immagine e somiglianza. Gli strumenti a disposizione sono protesi, stampelle, feticci, parrucche, trucchi, ma anche oziosi canapè, vasche da bagno smaltate, trumeau, consolle e piccoli vani portaoggetti atti a rendere più agevole, o forse, perché no, più inquietante la nostra esistenza. Tra le varie mostre a cui ha partecipato ricordiamo due collettive presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, a Trieste negli spazi della Stazione Rogers e a Milano, una personale e diverse collettive in KatyHouse Gallery a Monfalcone e una personale alla Skin Gallery di Brescia.

VANJA MERVIC (Capodistria, 1973). Vive a Gorizia.
L'inter-spazio o l'inter-tempo porta lo spettatore in una realtà dove la distanza non è più distanza, e la prossimità non è più prossimità. Spazio-tempo nel quale può accadere tutto o niente. Lʼattimo tra lʼinspirare e lʼespirare. Meditazione dell'arte e meditazione sull'arte. Il problema della visualizzazione dell'inter-spazio e dell'inter-tempo è in sé la definizione dell'arte, che si può al meglio manifestare così.
Creare una sensazione che prima si sente e solo dopo si capisce. MA è tutto ciò, e allo stesso tempo è anche la contraddizione. Lo spazio e il tempo dove si nasconde il nulla, la pienezza, la speranza, lʼoblio, il passato e il presente. Il vuoto, che vuoto non è. Oltre a diversi laboratori ha partecipato a diverse mostre tra cui “Ex-Tempore” a Pirano, vincendo il 2° premio, e “Nuove Figure” alla Galleria Targetto di Venezia.

GIULIA SERAFINI (Milano, 1990). Vive a Milano.
La sua ricerca tenta di mettere in discussione il presupposto che sia la presenza, l'esserci a determinare l'accadimento delle cose. E lo fa per tentativi, operando una sottrazione che può riguardare il contenente o il contenuto. Questo tipo di procedura le permette di studiare i mutamenti che subisce un evento a seconda del tipo di privazione che subisce. Può essere che sia la artista stessa a essere privata del senso della vista mentre plasma delle sculture, oppure può essere che l'amputazione riguardi il soggetto che diviene una presenza fantasmatica, oppure che l'assenza prenda il posto del ricordo. La percezione diventa l'unica àncora di salvezza che ci rimane. Attualmente sta frequentando la NABA a Milano; ha partecipato al progetto “Godart 2010” con il collettivo artistico F84 di cui fa parte.

CATERINA VIGANO' (Milano, 1988). Vive a Milano.
Credenze popolari, miti tribali, teorie evoluzionistiche, pregiudizi misogini sono il pane quotidiano di questa artista. Attraverso un lavoro di ricerca certosina, cerca di far affiorare le perversioni odierne proponendoci le depravazioni del passato. Viene spontaneo domandarsi se i passi da gigante che apparentemente ha fatto la nostra società nell'ultimo secolo, non siano stati fatti attorno a sé stessi, per riscoprirci oggi nuovamente punto e a capo. Forse grazie alle pillole “contro-evoluzionistiche” della Viganò saremo in grado di rimettere tutto in discussione e risvegliare la coscienza collettiva... Tra le mostre a cui ha partecipato ricordiamo: “LOOP Barcelona – The Platform for videoart”, “Mirror Man” a Bologna e “Time Machine” a Milano, oltre che “Non totalmente immemori, né completamente nudi” presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone.

LORENZO ZAVATTA (Forlì, 1976). Vive a Milano.
Indaga le sinapsi tra i diversi supporti/media del passato e del presente, e la loro incidenza culturale sulla società. Nei suoi lavori utilizza spesso lo strumento fotografico in maniera diretta, immortalando i suoi soggetti in prima persona, oppure indiretta, approfittando di tracce lasciate da ignoti sulla pellicola. La macchina fotografica rappresenta il mezzo perfetto per portare testimonianza e catalogare, ricerca che Zavatta porta avanti come per naturale inclinazione e che torna ossessivamente nei suoi lavori. Fondamentale è il tema del ricordo, che l'artista interpreta come scia inconsistente, e della maschera, intesa non solo come artificio dissimulante ma anche viceversa come strumento ostensorio.
Oltre alla sua consolidata carriera nel campo della moda come truccatore di scena, ha esposto come artista presso lo Spazio Cotogni con la personale “Numeri liberi”, e poi alla collettiva “Pietra ligure 20” a Milano.


A cura di Siva Le Duc

ENRICA BERSELLI (Modena, 1984). Vive tra Modena e Milano.
Il vuoto nei disegni di Enrica Berselli è lo spazio mentale che offre infinite possibilità di collisione  fra elementi organici e visionari. Ciò che ha sede all'interno dell'ente si rivela all'esterno  contaminando la struttura nella sua regolarità e deviando il corso della creazione istituisce  concatenazioni inedite, erotiche, inquiete. Ha esposto recentemente alla mostra collettiva “Il Mito  del Vero” al Palazzo Durini a Milano.

LUCA BIDOLI (Gorizia, 1967). Vive e lavora a Gruaro.
Con un linguaggio pittorico conciso, metto in relazione elementi differenti, come in questa ultima  serie dove compare il corpo di un uomo e la testa di un animale da preda, e direi che oltre al titolo  “Everyone will be eaten” non ci sia bisogno di molto altro. Cerco di ottenere sempre una  leggerezza formale perché mi interessa creare un contrasto (che è alla base di tutto il mio lavoro)  tra forma e sostanza, e anche perché il mio non è un lavoro di denuncia o di critica, ma  semplicemente di analisi di due elementi oggettivi: il nostro antropocentrismo e il fatto che ogni  cosa e ognuno alla fine sarà mangiato.Tra le sue principali esposizioni nel 2010: “Suspence”,  collettiva a cura di Carolina Lio, alla Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia e la personale  “Everyone Will Be Eaten, a cura di Carolina Lio, al Castello di Rivara centro d'arte contemporanea.

FIORELLA FONTANA (Caravaggio, 1984). Vive a Milano.
L'uso della tecnica scarna ed essenziale della grafite sulla nuda tela bianca ben si presta ai  racconti senza tempo che compaiono su queste opere, dal sapore neo-greco o pagano, dove dei  Pan, divinità dall'aspetto metà animale e metà umano, sono rappresentati nel momento in cui la  loro metamorfosi assume la perfezione dell'equilibrio perfetto tra natura divina e natura terrena. In  quest'attimo di perfezione ideale, i personaggi disegnati dall'artista attuano una fusione con la  natura, e quindi con l'ambiente circostante. Tra le principali esposizioni la recente mostra personale: “Pagan Poetry”, a cura di Siva, alla Galleria de Faveri a Feltre (BL).

ALESSIO IACOVONE (Sulmona, 1988). Vive a Milano.
Alessio Iacovone rappresenta un sistema simbolico tradizionale dove gli aspetti istintivi e naturali vengono incanalati in una costruzione razionale di armonizzazione e accettazione.
Gli opposti vengono conciliati ed equilibrati con un processo alchemico di trasmutazione della materia viva che è la coscienza umana, della quale viene indagata l’essenza divina.

RICCARDO PIROVANO (Milano, 1977). Vive a Milano.
Riccardo Pirovano ha sviluppato una poetica incentrata sulla persistenza dei ricordi, dalla forte  carica emotiva. Ha esposto soprattutto opere ambientali di grandi dimensioni ma anche  installazioni più piccole. Tra le principali esposizioni: nel 2003 “Gemine Muse” a Cremona e nel  2008 la personale “Ombre” all'Arena Civica di Milano.


A cura di Isabella Mara

SANDRO DEL PISTOIA, (Massa 1975). Vive a Viareggio.
Scultore, fotografo, performer, lavora attraverso i luoghi dell'arte, e del design senza inchinarsi davanti alla sua gerarchica disciplina. La sua produzione si iscrive in una cornice aperta, ludica e divertente le cui ramificazioni si fanno sentire.
Lavora principalmente in contesti creati dalla sua curiosità, o generati dalla sua socievolezza estrema.
Mostre (selezione): 2009, Sticks, Margini Arte Contemporanea, Massa; 2009,  CAMeC, La Spezia; 2009, 7 Italian Visions, Basilea; 2008,  Hanging Around /Tempo vuoto, San Paolo Esposizioni, Modena; 2007, V Biennale giovani Artisti Pisa; 2006,  XII Biennale Internazionale di Scultura Carrara;

BARBARA DEPONTI (Magenta 1975). Vive a Milano.
Nel suo lavoro i materiali vengono piegati, assemblati e composti in maniera leggera e intuitiva. Il risultato è una articolata scelta espressiva, qualunque sia il mezzo con cui l’artista ha scelto di confrontarsi, dal disegno al progetto site-specific. I lavori si muovono dalla realtà urbana che Barbara raccoglie; ritroviamo l’architettura, i luoghi, le persone e le loro storie, tutte legate in un unico segno tracciato dall’artista.
Mostre (selezione): 2010: La luce naturale delle stelle, Planetario di Milano - Vincitore Concorso LED; 2009 Speaking things, id11, Delft (NL); 2008 Architetture sensibili, Museo del Castello di Rivara (TO); Le Fabbriche dell’Arte, Fondazione Stelline, Milano; 2007: International light workshop, A22 gallery, Budapest. HU; 2005 Feedback, Centro d’Arte Contemporanea Ticino, Bellinzona (CH); 2004 Moving, Cassero delle Mura Medicee, Grosseto.

ELEONORA FOSSATI (Milano, 1987). Vive a Milano.
Attualmente frequenta il terzo anno della cattedra di pittura all'Accademia di Brera. Nei suoi lavori è interessata alla trasformazione del sottile confine tra una realtà ancora riconoscibile e la sua astrazione, partendo da “immagini del mondo comuni” e rielaborandole scegliendo il taglio migliore, curandone le sfumature di colori e gli effetti gloss dipingendo ad olio.
Mostre (selezione): 2010 I Coloristi, galleria Il Borgo, Milano; 2008 Ricerche interiori- parte I & parte II, Locate Triulzi e Opera; 2007 galleria Ferran, Castelldefelds (Barcellona)

SANJA LASIC (Sarajevo, Bosnia-Herzegovina, 1987). Vive a Milano.
Giovane artista slovena ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Lisbona e si è laureata nel 2009 alla NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove attualmente frequenta il Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali.
La sua ricerca artistica parte dalla tematica della corporeità. L'utilizzo inusuale del suo corpo è centro materiale dell'opera, è il mezzo attraverso cui esprime lo studio del tempo e dello spazio che la circonda.
Mostre (selezione): 2010:  LOOP – Videoart Festival, Barcelona, Spain; I'm a Terrible Monster,  Radical Intention, Milano; 2009: La Giornata del Contemporaneo, Galleria viamoronisedici/spazioarte, Bergamo; Nuovo Riciclato, Spazio Taccori, Milano;  So Fresh, Amici della Galleria Spazzapan, Gorizia, Italy; 2008:  Premio nazionale delle arti, Musica, Arti visive, danza e teatro

VÉNERA KASTRATI (Tirana, Albania, 1975). Vive a Milano.
Prima di laurearsi nel 2004 all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano si laurea presso l'Accademia Nazionale di Belle Arti di Tirana. È un artista multimediale.
Il suo lavoro è focalizzato sullo studio della condizione umana nel suo stato di estrema emergenza.
Uno degli argomenti recenti nel suo lavoro è il recupero della memoria collettiva e la reazione emozionale umana di fronte alla stessa distanza della memoria. La sua recente ricerca artistica ha  forti associazioni con l'antica arte del teatro di figura d'ombre, ma anche di riferimenti alle radici della fotografia e del cinema.
Mostre (selezione): 2010-2009: 25° Alexandria Biennial for Mediterranean countries, Egypt; 2009: 53° Biennale di Venezia "Krossing"; Palazzo Rospigliosi, Roma; 2006: Museum of Modern Art, Ascona (Switzerland); Palazzo della Penna, Perugia; 2003: Sammlung ESSL Collection, Wien; 2000: Palazzo Farnese, Ortona (Italy); 1999: National Museum of Tirana.


A cura di Fiordalice Sette

FRANCESCO DE MOLFETTA (Milano, 1979). Vive a Milano.
Ha partecipato a numerosissime esposizioni personali e collettive in Italia e all'estero. Ha collaborato con Artedamangiare-mangiarearte realizzando un'installazione per il Macef nel 2000. Ha vinto il concorso della città di Biella partecipando ad una mostra indetta dalla Fondazione Pistoletto per l'Arte. Per il cinema ha realizzato 4 cortometraggi in pellicola, vincendo l'Ambrogino d'oro ed una menzione dalla critica per l'opera “The River-run”. In teatro ha diretto 5 spettacoli teatrali.

MARTA FUMAGALLI (Milano, 1985). Vive a Milano.
All'Accademia di Belle Arti di Brera frequenta il corso di Scultura diplomandosi con il massimo dei voti. Durante gli anni dell'Accademia si specializza in diversi ambiti lavorativi quali decorazione, pittura, disegno, trucco teatrale ed effetti speciali. Si occupa inoltre di scenografie, progettando e realizzando come assistente scenografa diversi spot pubblicitari e cortometraggi. Realizza prevalentemente installazioni, strumento che riesce a manifestare pienamente la sua poetica.

OMAR HASSAN (Milano, 1987). Vive a Milano.
Attualmente è iscritto all'ultimo anno dell'Accademia di Belle Arti di Brera con indirizzo Pittura. Tra le sue principali esposizioni si evidenzia la partecipazione all'asta “Una mano per l'AIL” (Milano, 2009), alla Collettiva “Street Art Without a Wall” (a cura di Chiara Canali, Firenze, 2009) e alla bi personale “Gaijin” presso la Musashi Gallery (Tokyo, 2009). Il suo linguaggio figurativo si fonda sullo studio e sulla rappresentazione dei calligrammi, interpretati come anello di congiunzione tra scrittura e immagine.

DARIO LAZZARETTO (Padova, 1975). Vive a Padova.
E' un artista che ricorre all'audio per analizzare le trasformazioni culturali, politiche e sociali dei nostri tempi, partendo dall'osservazione delle dinamiche del vivere contemporaneo. Le sue opere sono state esposte in occasione di numerose mostre personali e collettive, in Italia e all'estero.